Quando la “cicogna” è un po’ distratta!
L’orecchio “a sventola”, o meglio “a ventola” è un’alterazione già presente alla nascita, che consiste in un difetto dell’“impalcatura” cartilaginea che è all’interno del padiglione auricolare, per cui l’orecchio si mantiene a un angolo superiore al normale rispetto alla testa: orecchio prominente. Le orecchie, infatti, si considerano armoniose quando, guardando il volto di fronte, si intravedono solamente.
In questa malformazione congenita l’orecchio non solo è distaccato dal capo, posizionandosi quasi perpendicolarmente ad esso, ma è anche poco ripiegato e poco o affatto orlato prima della nascita. Il problema, perciò, non è dovuto solo al fatto che il padiglione auricolare è distante dal capo, ma l’ultimo tocco del ripiegamento non è stato portato a compimento nel ventre della madre.
Questa malformazione, spesso ereditaria, non implica nessun danno funzionale, perché non influisce sul fisico o sulla funzionalità dell’organo uditivo. Nella maggior parte delle persone con le orecchie prominenti questo difetto estetico è particolarmente avvertito e si rende necessario correggerlo con un intervento, per rimuovere, soprattutto, il disagio psicologico.
Questo difetto estetico, infatti, dal punto di vista psicologico può incidere sulla personalità causando complessi e frustrazioni: il problema, presente alla nascita, è comunemente oggetto di derisione e viene sentito, fin all’infanzia, generando, a volte, nevrosi che finiscono per segnare tutta una vita. Per questo motivo si consiglia di intervenire prima possibile, intorno ai 7-10 anni di vita, per evitare danni psicologici al bambino.
Risultato a un mese e a 10 anni di distanza dopo otoplastica estetica
È possibile correggere l’eccessiva protrusione delle orecchie, attraverso l’intervento di otoplastica estetica, riportandole in una posizione più normale, in modo da renderle meno evidenti e creando una corretta morfologia del padiglione auricolare.
L’intervento viene effettuato ambulatoriamente, in “day-Hospital” e in anestesia locale che rende insensibile il padiglione auricolare con punture locali potendo associarvi una sedazione ,cioè, iniettando dei farmaci per via endovenosa al fine di rendere più tranquillo il paziente.
La cartilagine auricolare viene, quindi, modellata in modo da ottenerne la corretta configurazione e correttamente posizionata. La cicatrice residua rimane nascosta nella faccia posteriore dell’orecchio (dietro all’orecchio), rivolta verso il cranio, e risulterà invisibile. Al termine dell’intervento viene applicata una medicazione modicamente compressiva, a tipo turbante, per proteggere le ferite chirurgiche di entrambe le orecchie e limitare il gonfiore e la sensazione di fastidio.
Nel post-operatorio, più che dolore il paziente avvertirà una sensazione di fastidio, ma questa è veramente minima e, comunque, di breve durata perché sicuramente ridotta oppure attenuata con i normali analgesici. Alla rimozione completa della medicazione con rimozione dei punti di sutura circa 12-14 giorni dopo l’intervento è consigliabile portare di notte una fascia elastica apposita per proteggere le orecchie durante il sonno.
Dopo l’intervento, i pazienti sono, in genere, molto soddisfatti, con aumento della stima, della sicurezza e della fiducia in se stessi (e questo si ha in qualsiasi età l’intervento venga eseguito!).